Chi vogliamo essere
«Credo che gli intellettuali dovrebbero avere l’obbligo morale, determinato dalla possibilità che hanno di studiare e capire più e meglio degli altri, di osar essere minoranza, di scegliere di essere minoranza, di mostrare una diversità reale, di legare la propria ricerca a una qualche forma di intervento sociale». Queste parole di Goffredo Fofi, che si trovano in La vocazione minoritaria. Intervista sulle minoranze, possono ben rappresentare l’ispirazione fondamentale alla quale legare questo spazio. Con tutta l’umiltà del caso, vorremmo offrire un piccolo contributo di riflessione questionando il più possibile il pensiero mainstream. Tutto questo però senza mai cercare di essere dogmaticamente “controcorrente”, inciampando così nell’errore simmetrico di quanti si accodano all’opinione maggioritaria. Autodefinirsi “marginali” è la più classica delle pose per molti “operatori culturali” odierni, i quali poi normalmente occupano gli avamposti della comunicazione di massa.
Come vogliamo realizzarlo
Più che presentare tesi, preferiamo innescare domande nel lettore. Scintilla vuol dire proprio questo: avviare la combustione della domanda. Ci sforzeremo di proporre articoli informati ma non accademici, competenti ma non eruditi, chiari ma non facili, seri ma non noiosi, educati ma mai politicamente corretti.
Perché vogliamo farlo
Una delle cifre di questi anni è la fuga dalla complessità verso la semplificazione. Nel nostro piccolo, vorremmo offrire uno spazio con degli spunti d’orientamento nella complessità caotica. Il caos è un ordine che non è ancora stato decifrato.
Con quale stile vogliamo farlo
La formazione dei gestori di questo spazio è filosofica, e questo naturalmente influenza il nostro punto di vista. Pensiamo, però, che l’interdisciplinarietà sia oggi non solo una possibilità ma una vera e propria necessità. Per tanto crediamo in un “federalismo culturale” che sappia fare della diversità degli approcci una ricchezza comune e condivisa. Ospiteremo contributi da parte di studiosi di varie discipline, in particolare economia e scienze politiche, possibilmente scritti in modo vivace e senza troppa preoccupazione per il galateo.
Redazione